La Storia


Anno domini 1830: nasce il peperone di Pontecorvo. La città era un Principato e ricadeva sotto l’egida dello stato Pontificio, le origini storiche del peperone si rintracciano proprio in un breve scritto della Santa sede nel quale tra le colture agricole del posto si indica il peperone di Pontecorvo.

“In un articolo del 1873 - si legge nel disciplinare di produzione -riguardante la proposta Daziana nel Comune di Pontecorvo si rivendica il diritto di piazza per la vendita di capsicum (peperone). L'Inchiesta

Jacini del 1882, riporta la presenza, tra le coltivazioni degli orti locali e dell'intera

circoscrizione, del peperone e nell'analisi delle abitudini alimentari della popolazione

specifica come gli stessi siano considerati dai contadini un "gradito companatico...”.


La successiva nascita del Consorzio Agrario, nel maggio del 1889, dà un efficace contributo alla coltivazione del peperone. Nell’attività economica della provincia di Frosinone nell’anno 1929, secondo “Agricoltura” edito a cura del Consiglio Provinciale dell’Economia di Frosinone” si evince che la superficie investita a peperone è pari a 30 ha. 

Non mancano testimonianze fotografiche come la foto raffigurante le vasche di piatinaio e trapianto di peperoni presenti nel libro “Per l’orticoltura del Lazio” di Guzzini -Gherardi del 1939-40 A tutto questo si aggiunge il lavoro sapiente e caparbio dell’uomo che selezionando bacche migliori di anno in anno, producendo giovani piantine nei semenzai accuratamentepreparati, scegliendo le cure colturali più adatte, in un contesto pedo-climatico particolarmente favorevole ha fatto si che si perfezionasse un ecotipo particolare individuato   dai consumatori come “Peperone di Pontecorvo”.

Poi a metà anni 2000, quando è partito l’iter per il riconoscimento della Dop, l’areale di produzione, oltre a Pontecorvo comprenderà anche i territori di Esperia (Badia di Esperia), San Giorgio a Liri, Pignataro Interamna, Villa Santa Lucia, Piedimonte S. Germano, Aquino, Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico. L’iter Dop si è concluso con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 27 marzo 2010, serie C 78, della domanda di riconoscimento come DOP della denominazione "Peperone di Pontecorvo”.     La Camera di Commercio di Frosinone dal 2011è stata designata autorità pubblica ad espletare le funzioni di controllo per la denominazione “Peperone di Pontecorvo Dop”. Il disciplinare di produzione riferisce che il Peperone Dop di Pontecorvo ha delle caratteristiche uniche nel suo genere ed è un mix di colori e sapori ottenuti tra i frutti dell'ecotipo locale Capsicum annum, e del Cornetto di Pontecorvo. 

All'atto dell'immissione al consumo il "Peperone di Pontecorvo DOP" deve presentare le seguenti caratteristiche:

-Frutto: intero, trilobato.

-Colore: rosso, sono ammesse striature verdi fino al 40 % della superficie.

-Forma: cilindro-conica allungata.

-Calibratura: Peso della bacca: superiore a 150 grammiper l'extra da 100 a 150 grammi per la Prima scelta.

-Lunghezza della bacca: superiore ai 18 centimetri per l'extra - da 14 a 18 centimetri per la Primascelta.

-Polpa: sottile.

-Cuticola: più sottile rispetto ad altri prodotti corrispondenti allo stesso genere merceologico.

-Sapore: dolce.

La specificità del Peperone di Pontecorvo è strettamente legata alle condizioni pedo-climatiche dell'area di produzione. I terreni sui quali viene coltivato il "Peperone di Pontecorvo" sono molto fertili, particolarmente ricchi di elementi nutritivi e permettono, in combinazione con le caratteristiche di piovosità della zona geografica, la coltivazione di un prodotto con una elevata sapidità e la sua migliore digeribilità, associata ad una buccia sottile a tal punto che la quantità che rimane in bocca alla fine della masticazione risulta essere decisamente inferiore rispetto a quella di altri prodotti del lo stesso genere.